martedì 31 marzo 2020

Review party Una brava bambina di Mi-ae Seo

Una vera scena del crimine mostra la crudeltà dell’essere umano molto più di qualsiasi film dell’orrore. Questo insegna Seonkyeong agli studenti del suo corso di criminologia. Ma anche se tutti la chiamano Clarice, come la protagonista del Silenzio degli innocenti, la giovane professoressa è appena all’inizio della sua carriera e nessuno si spiega come mai uno dei più temibili serial killer della nazione, Yi Byeongdo, soprannominato il David per il suo volto angelico, abbia deciso di parlare proprio con lei. Ha ucciso tredici donne ma non ha mai voluto rivelare dove ne ha nascosto i corpi e ora è nel braccio della morte in attesa della pena capitale.Per Seonkyeong l’inattesa notizia arriva in un momento già difficile della sua vita privata: la figlia del marito si trasferisce a vivere con loro dopo essere scampata a un incendio in cui ha perso i nonni. Da un giorno all’altro un pericoloso killer e una bambina spaventata sono entrati prepotentemente nella sua vita e richiedono tutta la sua attenzione. Mentre Seonkyeong cerca di trovare accesso alla psiche malata di Yi Byeongdo, la piccola Hayeong si rivela una bambina schiva e silenziosa, morbosamente attaccata al padre e al suo vecchio orsetto di peluche, capace di reazioni inaspettatamente violente. Se è vero che tutti i serial killer hanno avuto una infanzia difficile, quali sono le vere radici dei comportamenti criminali? Possibile che gli occhi di un terribile serial killer e di una indifesa bambina nascondano la stessa oscurità?

RECENSIONE:

Ho appena concluso la lettura di Una brava bambina di Seo Mi- Ae è sono sconvolta, scioccata.

La scrittrice è riuscita a tenermi incollata alle sue pagine. L’attenzione non cala mai ed è riunita a sconvolgermi ulteriormente proprio nelle ultime pagine. Dichiaro subito che è un libro avvincente e si legge velocemente. 
Seonkyeong è una criminologa, è sposata da circa un anno con un dottore, Yun Jaeseong. 
La loro vita procede tranquilla, fino a quando una notte Jaeseong riceve una telefonata, deve andare a prendere sua figlia, la casa dei nonni dove viveva la piccola è andata a fuoco.....
Seonkyeong si ritrova in casa la figlia di suo marito, cerca in tutti modi di instaurare un rapporto con la piccola, ma Hayeong è un ragazzina di 11 anni solitaria, parla poco, cerca e vuole solo suo padre. 
Più la convivenza procede, alcuni atteggiamenti di Hayeong fanno scattare dei campanelli d’allarme a Seonkyeong. 
Infatti nota che alcuni suoi sguardi sono troppo freddi e assomigliano in maniera inquietante ad un pericoloso serial killer che ha chiesto di parlare con Seonkyeong, ma Seonkyeong è combattuta. 
Da un lato non capisce per quale motivo Yi Byeongdo, il serial killer, vuole parlare solo con lei e dall’altra, Seonkyeong si trova in casa una ragazzina che le suscita sentimenti contrastanti, da un lato prova tenerezza per tutto quello che ha dovuto sopportare, nonostante la sua giovane età, ma dall’altro prova anche un sentimento di paura, inquietudine per certi atteggiamenti, non proprio andati ad una ragazzina...
E questa sensazione non abbandona neanche il lettore, è impossibile pensare che una ragazzina di 11 possa avere atteggiamenti simili ad un serial killer, è impensabile.
È da qui nascono domande, cosa porta una persona a diventare un serial killer ? Il suo ambiente famigliare o la vita che si accanisce contro una persona ? 
È un thriller con una trama coinvolgente e avvincente e offe anche spunti di riflessione. 
Per gli amanti dei thriller è una lettura imperdibile.



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