martedì 25 agosto 2020

REVIEW PARTY: IL MONDO NUOVO di Aldous Huxley

Il culto di Ford domina uno Stato totalitario in cui ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificato al mito del progresso. Concepiti e prodotti industrialmente in provetta, i cittadini sono liberi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere. In cambio, però, devono rinunciare a emozioni e sentimenti, a ogni manifestazione della propria individualità. Devono produrre e consumare e, soprattutto, non amare. Un romanzo visionario, dall’inesausta forza profetica, sul destino dell’umanità e sulla forza di cambiarlo.



RECENSIONE:

Immaginate un mondo, dove non esiste  più il dolore, la guerra, la fame.. bello vero? 
Un Paradiso, ma ora a tutte queste "qualità" aggiungete che  non provate più emozioni, sentimenti, sempre felici,mai arrabbiati, ma non avete più un vostro pensiero...
Questo mondo vi sembra ancora bello? 
A me no! 
Un mondo di automi, di robot, i sentimenti belli o brutti che siano, ci rendono umani. 
Nel bene e nel male ci permettono di evolverci (vero a volte non sempre in positivo).
Non pensare, avere un pensiero comune, essere sempre felici, di cosa poi è davvero vita? 
Certo quello che non si conosce, non si può rimpiangere, ma preferiscono essere umana con tutti i miei pregi e difetti, ma con il MIO cervello pensante. 
IL MONDO NUOVO di Aldous Huxley, sicuramente è un libro che fa riflettere. 
Gli essere umani, è vero, da sempre in tutti gli stati e in tutti le epoche, cercano di avere la supremazia di pochi eletti al potere, così da imporre la propria forza, la propria idea. 
Quello che questo libro ha fatto è stato mettere a nudo la fragilità della struttura sociale che può sgretolarsi e arrendersi ai capricci dei suoi "pochi eletti". 
Ma ha anche chiarito la necessità di esercitare le nostre facoltà, per essere consapevoli dei pericoli che tali progressi possono comportare per il futuro della stessa civiltà umana.
Nel libro si nasce da embrioni in provetta, nel libro quando si prova un pò di ansia, c'è un pillola chiamata soma, prontamente distribuito a tutti,  così se ne diventa dipendenti....che fa sparire l'ansia o qualsiasi sentimento negativo o brutto che si prova. 
Ma quando arriva John, il selvaggio nato nelle terre selvagge, ovvero dove non esiste la soma, dove si ragiona con la propria testa,  pian piano questo mondo di (finta) perfezione inizia a sgretolarsi.
Questo è un romanzo distopico ben scritto, è un resoconto, che fa riflettere di quanto siano  facilmente influenzabili, gli esseri umani nella maggior parte dei casi quando sono messi nelle "giuste" condizioni... ma ripeto si può chiamare vita?


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