martedì 31 marzo 2015

Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven

È una gelida mattina d’inverno quella in cui Theodore Finch decide di salire sul tetto della scuola solo per capire che cosa si prova aguardare di sotto. L’ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due animi fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire
la sorella in un terribile incidente d’auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi iniziano a provare la vertigine che li legherà nei mesi successivi. Una vertigine che per lei potrebbe essere un nuovo inizio, e per lui l’inizio della fine… 
Listino 14,90 euro
Casa Editrice: DeAgostini
Data Pubblicazione:31 marzo 2015
Pagine:298




RECENSIONE:  

Raccontami di un giorno perfetto è un libro toccante ed emozionante. Ha suscitato in me molte ma molte emozioni, alcune anche molto diverse tra loro, gioia, tristezza malinconia, paura anche speranza. E’ un libro complesso, tratta argomenti molto delicati per questo non so da dove iniziare a descriverlo, posso dire che mi è piaciuto molto, non starò qua a dire merita di essere letto, dico solo VA LETTO. 
Amo leggere, molto, ma ci sono stati pochi libri (si possono contare sulle dita di una mano) che mi hanno fatto piangere….. Raccontami di un giorno perfetto è uno di questi, per questo voglio ringraziare la casa editrice per aver portato questo “gioiellino” in Italia e anche per averlo potuto leggere in anteprima…..
Finch e Violet sono due persone opposte, Violet è molto popolare è la ragazza che tutti sognano di avere come amica o come fidanzata. Finch invece è quello strano “lo  schizzato”, quello che è meglio isolare. Conosce molti modi di morire, è quel ragazzo che ancora non ha trovato la sua strada, la sua personalità ma continua a cercarla, non importa come si veste o come si comporta, lui va dritto per la sua strada, non sopporta le etichette, vorrebbe solo essere capito e accettato per quello che è con pregi e difetti….
Sono due personaggi così diversi ma così simili, hanno sofferto e soffrono, Violet ha perso sua sorella maggiore in un incidente automobilistico, dove Violet si è salvata, per questo si sente in colpa. Ha smesso di fare tutto quello che le piaceva, non scrive più, non tiene più il suo blog, non guida più, non vuole più andare all’università dei suoi sogni….. Violet è convinta che vivendo manca di rispetto a sua sorella per questo sopravvive.
Finch è più complicato da capire, ci sono molte circostanze nella sua vita che non vanno, il padre se n’è andato, ha una “nuova famiglia” (prima picchiava la madre e lui), la madre non si occupa di lui, a scuola viene deriso ma non capito.

«Ricordati che non sei solo».
Vorrei dirgli: Invece sì, e in parte il problema è proprio questo. Siamo tutti soli, intrappolati nel corpo e nella mente, e qualsiasi compagnia troviamo a questo mondo non è che superficiale e passeggera.
 Ma Embryo mi tira con più forza il braccio, quasi volesse strapparmelo. «E non finisce qui.»

Il loro primo incontro è un pò “particolare” s’incontrano sul campanile della scuola, stanno contemplando come sarebbe buttarsi e farla finita, non sentire più il dolore che pesa dentro di loro. In questo caso è Finch che salva  Violet, riesce a portarla al sicuro al di là del davanzale, ma come spesso accade, molti suoi compagni credono che sia il contrario, ovvero che è stata Violet a salvare lui…..Grazie ad un progetto di scuola iniziano a frequentarsi e a conoscersi…..ma conoscersi davvero, senza etichette ne pregiudizi.
La scrittura è stata semplicemente perfetta, Violet e Finch a turno ci raccontano i loro pensieri e le loro paure. Finch è una persona incredibile, piena di energia eppure la depressione riesce a spegnerlo totalmente, a buttarlo dentro un tunnel senza via di uscita.
Violet cerca di capire, come vivere senza sua sorella, che era la sua migliore amica, si chiede se è giusto che lei sia sopravvissuta e se è giusto che prosegua nei suo progetti, l’università il blog, insomma vivere e non sopravvivere.
Il finale, o cavolo il finale!!!!! Ero combattuta, volevo che finisse ma allo stesso tempo non volevo, all’inizio non sono stata (per nulla,) d’accordo sul finale, non capivo perché la scrittrice aveva deciso per questo finale, poi penso di aver capito (almeno è la risposta che mi sono data) era l’unico finale possibile, per farci riflettere, per far smuovere il nostro menefreghismo, per rompere i muri dell’etichette, che dietro una persona c’è molto di più di come spesso appare, per questo posso dire senza ombra di dubbio che è il migliore ya che abbia mai letto, è originale è mozzafiato….. quindi ripeto VA LETTO.


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2 commenti:

  1. Bella recensione, complimenti!! A me questo libro non incuriosiva particolarmente, ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte alla solita storia sentita e risentita.. Ma con la tua recensione mi hai incuriosita, gli darò sicuramente un'opportunità!! :)

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