lunedì 15 giugno 2020

REVIEW PARTY: La città di ottone di S. A. Chakraborty

EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.
Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.

RECENSIONE:

La città di ottone di S. A. Chakraborty,  è un libro ricco di  intrighi, azione, magia e colpi di scena, con queste premesse capite subito che il libro mi è piaciuto...tanto.... 

Nahri la protagonista è una ragazza ventenne che sopravvive nel Cairo del XVIII secolo usando le sue abilità magiche, la sua intelligenza. 
Durante un rituale, Nahri, invoca un jinn di nome Dara. 
Nahri, grazie a Dara pian piano scopre da dove viene e anche su chi sia. 
Dara protegge Nahri. 
Nahri è costretta a scappare dal Cairo con Dara quando gli ifrit(demoni), li attacanno. 
Dara vuole portare Nahri  nella magica città di Daevabad, la città d'Ottone. Nella città Daevabadci viene presentato il secondo protagonista Alizayed, Ali ( il libro ha due POV Nahri e Ali) è il secondo figlio del re. 
Ali è combattuto tra l'aiutare gli shafit (nati tra umani e daeva) che purtroppo vivono in condizioni davvero povere e sono continuamente  maltrattamenti per mano dei Daeva purosangue, o seguire gli intrighi di palazzo per mano di suo padre il Re.  
Quando Nahri, arriva a Daevabad e conosce Ali, deve adattarsi alle nuove responsabilità (Nahri è l'ultima guaritrice rimasta della sua specie) e alle difficili scelte che deve fare una volta arrivata. 
Impara rapidamente che deve creare le sue alleanze e non fidarsi di nessuno.
La scrittrice costruisce un mondo in questo libro, fenomenale. 
Ci sono diversi specie oltre ai Daeva, gli shafit ,  gli ifrit ognuno ha regole diverse e vivono in terre diverse. 
I personaggi sono ben descritti e sviluppi, sono complessi tutti da scoprire.  
Ci sono tanti nomi, termini e la scrittrice per venire in aiuto a fine libro ha messo un glossario, questo aiuta molto nella lettura, soprattutto quando ci viene racconto il mondo di Daevabad e la storia di Nahri. 
Apprendiamo che le tribù sono nate come un unico popolo unito, ma che poi a causa di una maledizione furono divise in sei diverse tribù. 
Tra queste tribù ora c'è molta rivalità specialmente contro i Daeva. 
C'è poi la suddivisione dei  jinn, Daeva  (sangue puro), Shafit (sangue misto), gli Shafit sono additati come cittadini di seconda classe e quindi sono trattati male  molto male. 
Per concludere ci sono molte fattori da scoprire e da digerire..... la storia è davvero originale, c'è un enorme quantità di dettagli che possono essere travolgenti. 
Il libro è ricco di colpi di scena, fino all'epilogo finale, sono rimasta scioccata...attendo con ansia il secondo libro.
Una lettura da non perdere. 


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