Jessie ha nove anni ed è la classica bambina perfetta, capelli rossi,
occhi verdi, sorriso accattivante. Ha un vero talento per disegnare e i
suoi disegni sono dei ghirigori complicatissimi. Ma Jessie è anche
abilissima a ottenere sempre quello che vuole, mentendo, urlando e
picchiando gli altri bambini. I genitori non sanno come prenderla e gli
assistenti sociali non riescono a combattere i suoi impulsi violenti e
autodistruttivi. Dopo una serie di passaggi in istituti vari, Jessie
riceve finalmente una diagnosi di «disturbo reattivo dell'attaccamento»,
tipico di quei bambini che non possono instaurare dei legami di fiducia
con gli adulti che dovrebbero occuparsi di loro. Viene chiamata Hayden
in qualità di psicologa per avviare una terapia. Ma quando Jessie lancia
un'accusa gravissima verso un collega di Hayden, il suo lavoro
raddoppia: non solo deve cercare di andare alla radice dei disturbi di
Jessie, ma anche capire se quel che dice la ragazzina ha un fondamento
di verità. "Una bambina perduta" è una commovente testimonianza della
capacità di Torey Hayden di recuperare alla vita e alla società bambini
che sembrano senza speranza, e un richiamo al potere dell'amore e della
pazienza.
RECENSIONE:
La scrittrice Torey Hayden è una psicologa dell'educazione, lavora con bambini con problemi.
Questo libro narra di una bambina di nove anni Jessie, ha talento nell'arte, in particolare nel disegno, a scuola eccelle, vuole essere sempre la prima in tutto. Ha scoppi di collera anche gravi, incluso l'incendio doloso, quando non ottiene ciò che vuole.
Jessie è stata allontanata dalla sua famiglia dopo vari eventi violenti.
La famiglia di Jessie non vuole avere più nulla a che fare con lei, quindi la piccola viene affidata ad un istututo e viene chiesto a Torey di capire da dove nascono certi atteggiamenti e comportamenti di Jessie.
Jessie va da casa adottiva a casa adottiva fino a quando non le viene finalmente diagnosticato un disturbo da attaccamento. È stato stabilito che non ha mai stretto un legame sicuro con un adulto e questo è ciò che ha causato tutti i suoi comportamenti.
A Torey viene chiesto di aiutarla come volontaria.
Torey si è trasferita in Galles dagli Stati Uniti.
Torey ha a disposizione solo un'ora a settimana con Jessie e la piccola non è una paziente facile.
Jessie mente su tutto e un giorno accusa uno degli operatori sanitari di averla aggredita sessualmente.
Torey non sa a chi credere.
Sicuramente è un accusa molto grave, da non prendere alla leggera, ne da sottovalutare.
Jessie sta mentendo o è diventata una vittima?
Jessie è la quarta figlia, è nata quanto i suoi genitori avevano 50 anni....non programmata...un errore...i genitori di Jessie non l'hanno mai voluta e gliel'hanno fatto capire spesso e volentieri....
Torey cerca di capire i comportamenti di Jessie, da dove nascono vorrebbe che Jessie possa tornare alla sua famiglia o collocarla in una famiglia amorevole. Una bambina perduta di Torey L. Hayden si legge velocemente, lo stile di scrittura tende a catturare e trattenere l'immaginazione e l'interesse, pur rimanendo leggibile e semplice. Narra una storia personale, senza però essere eccessivamente traumatizzato o drammatico.
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