lunedì 5 giugno 2017

RECENSIONE: Un respiro nell'ombra di Christian Carayon



1980, in una cittadina del Sudovest della Fran­cia, i membri del locale yatch-club stanno celebrando la fine dell’estate. Nel clima disteso della festa, quattro ragazzini ottengono facilmente il permesso di fare campeggio sull’isolotto di Bois-Obscurs. Così prendo­no le loro canoe e si dirigono verso il centro del lago. La mattina successiva  i ragazzi si fanno aspettare. Allora uno dei genitori decide di raggiungere l’isola a nuoto. E scopre l’entità del massacro.Trent’anni più tardi, uno dei bambini testimone della tragedia, Marc-Edouard Peiresoles, dieci anni all’epoca del delitto e ora stimato professore di storia, decide di torna­re sul luogo degli omicidi. Per lui è un modo di esorcizzare, finalmente, antiche paure, ma anche di allontanarsi da nuove trappole senti­mentali. Non appena mette piede nel vecchio paesino dove tutto è successo, però, si ritrova immerso in un passato fatto di ombre, quel­le di indagini poco chiare, e di silenzi, quelli delle persone che hanno vissuto gli eventi. Con il passare dei giorni, davanti agli occhi di Marc-Edouard riprende vita il paese della sua infanzia, e lui si trova inevitabilmente a incon­trare chi è rimasto, per ricostruire il mostruoso delitto. E trovare il vero colpevole.
RECENSIONE:



Un respiro nell'ombra è la storia di un omicidio, avvenuto nel 1980, abbastanza raccapricciante di ragazzi.
Durante una festa di paese 2 ragazzi e 2 ragazze, chiedono il permesso ai genitori di poter trascorrere la notte sull'isolotto, i genitori acconsentono, l'isolotto praticamente è sicuro....
La mattina dopo quando i ragazzi non fanno ritorno, in primo momento i genitori si arrabbiamo per la mancata puntualità dei ragazzi, quando però uno dei genitori va sull'isolotto la macabra scoperta, trova i corpi dei due ragazzi e della ragazza, solo la più piccola si è salvata ma è sotto shock non parla...
Il piccolo paesino è sconvolto non riesce a  credere, come una persona possa aver compiuto un atto così barbaro nei confronti di ragazzini... 
Il colpevole non viene mai preso.....
All'epoca dell'omicidio, Marc-Edouard Peiresoles era un bimbo, 30 anni dopo è divenuto uno stimato professore, ma ora a causa di scelte professionali e personali sbagliate è in declino, aggiuntiamo poi che l'omicidio irrisolto del suo paese ha lasciato profonde insicurezze e paure dentro di se, si rivolge ad uno psicologo. 
Lo psicologo gli propone di provare ad affrontare le sue paure.... 
Marc-Edouard Peiresoles è così costretto a tornare nel suo paese, per cercare di capire cosa è accaduto quella notte... 
A volte però è meglio lasciare il passato alle spalle, meglio non rivangare vecchie ferire, ricordi....
I personaggi sono ben delineati, i paesaggi sono così ben descritti che diventano anche loro un personaggio vero e proprio.
L'atmosfera che aleggia in tutto il libro è molto cupa, ma anche curiosa, vogliamo sapere cos'è successo quella notte del 1980.
Le ultime pagine diventano frenetiche, tutto acquista un senso, tutto viene spiegato e rivelato. 
Un ottimo e bellissimo romanzo, una storia intensa e  potente,  un'indagine accattivante, non posso  che consigliarvi questo romanzo.
 



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