venerdì 12 febbraio 2016

RECENSIONE: La ragazza con la bicicletta di Monica Hesse


E l'inverno del 1943 ad Amsterdam. Mentre i cieli europei sono sempre più offuscati dal fumo delle bombe, Hanneke percorre ogni giorno, con la sua vecchia bicicletta rossa, le strade della città occupata. Ma non lo fa per gioco, come ci si aspetterebbe da una ragazzina della sua età. Hanneke è una "trovatrice", incaricata di scovare al mercato nero beni ormai introvabili: caffè, tavolette di cioccolato, calze di nylon, piccoli pezzetti di felicità perduta. Li consegna porta a porta, e lo fa per soldi, solo per quello: non c'è tempo per essere buoni in un mondo ormai svuotato di ogni cosa. Perché Hanneke, in questa guerra, ha perso tutto. Ha perso Bas, il ragazzo che le ha dato il primo bacio, e ha perso i propri sogni. O almeno così crede. Finché un giorno una delle sue clienti, la signora Janssen, la supplica di aiutarla, e questa volta non si tratta di candele o zucchero. Si tratta di ritrovare qualcuno: la piccola Mirjam, una ragazzina ebrea che l'anziana signora nascondeva in casa sua... Hanneke, contro ogni buon senso, decide di cercarla. E di ritrovare, con Mirjam, quella parte di sé che stava quasi per lasciar andare, la parte di sé in grado di sperare, di sognare, e di vivere.
Casa Editrice: Piemme
Data Pubblicazione: 19/01/2015
Pagine  300
RECENSIONE:


La ragazza con la bicicletta rossa è ambientato ad Amsterdam nel 1943, quando l’Olanda si è arresa ai nazisti. 
Qui vive una ragazza di nome Hanneke che va in giro con la sua bicicletta rossa per cercare e rivendere cibo e prodotti introvabili, che lei  riesce a trovare al mercato nero. Nasconde i suoi “tesori” nel cestello della sua bicicletta, percorrendo le strade occupate dai nazisti, cercando di non farsi scoprire e così portare il suo “bottino” a destinazione. Le richieste non possono essere più diverse tra loro, cibo ma anche sigarette, calze o trucchi prodotti introvabili, ma  che una volta trovati e consegnati danno al suo padrone l’illusione di una vita normale.
Nonostante il lavoro di Hanneke sia pericoloso, ogni volta che viene fermata da un soldato il suo cuore di ferma dalla paura ma Hanneke non può smettere di andare al mercato nero e cercare i prodotti richiesti, perché deve aiutare la sua famiglia. 
La madre insegnava a suonare il pianoforte ma allo scoppio della guerra più nessuno vuole le sue lezioni. 
Il padre di Hanneke dopo un incidente, una parte del suo corpo è paralizzata, per questo tutte le responsabilità di portare soldi e cibo a casa sono sulle spalle di Hanneke. Ma è anche un modo per Hanneke per mettere in atto la sua resistenza al nazismo.
Hanneke è stanca di soccombere, è addolorata per la perdita del suo ragazzo Bas, morto in guerra e per l’allontanamento della sua migliore amica, è fidanzata con un soldato nazista. 
Un giorno una sua cliente Janssen, le chiede il suo aiuto, deve trovare una ragazza di 15 anni Mirjam, ebrea che si nascondeva in casa sua  ma è scomparsa misteriosamente. 
Hanneke sa che è un’impresa impossibile ritrovare una ragazza ebrea, sa di rischiare la vita, se i soldati dovrebbero scoprirla, ma il fatto di poter salvare una vita le fa sentire una sensazione, che non provava da molto tempo, da quando Bas è morto, speranza.
Infatti Hanneke si sente in colpa per la morte di Bas, è stata lei  ad indurlo ad arruolarsi…
La ragazza con la bicicletta rossa è un libro emozionante, commovente, pur raccontando il periodo della storia più nero è buio, ha trattato il tema dell’Olocausto con molta delicatezza, tocca il cuore in un crescendo di emozioni legate ad Hanneke che cerca di sopravvivere, ma cerca anche di aiutare Mirjam........ma soprattutto cerca di non perdere la speranza. 
Nonostante l’orrore, c’è sempre qualcosa per cui vale la pena sorridere, mai smettere di credere nella bontà nel genere umano. Se da un lato ci sono persone malvagie che impongono violenza, dall’altra parte ci sono persone che sono disposte a mettere a rischio la proprio vita per salvare bimbi,ragazzi, adulti perché non importa il colore della pelle, la razza la religione, importa solo il cuore, la  bontà del cuore.


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