Ultimamente leggo sempre dei bei thriller,
scritti bene e molto accattivanti, mi coinvolgono fin dalle prime pagine, lo
stesso è successo per questo libro.
Guardandosi indietro, tutto è cominciato quel
giorno alla fiera, con il terribile incidente sulla giostra. Il giorno in cui
Ed, dodicenne, ha incontrato per la prima volta l'Uomo di Gesso. È stato
proprio lui, l'Uomo di Gesso, a dargli l'idea di utilizzare quei disegni per i
messaggi con il suo gruppo di amici. E all'inizio era uno spasso, per tutti.
Fino a quando non è stato ritrovato il cadavere di una ragazzina. Ma sono
passati trent'anni, e Ed pensava di essersi lasciato il passato alle spalle.
Poi, per posta, riceve una busta: un gessetto, e il disegno di un uomo
stilizzato. Certe storie non finiscono. Il gioco, per Ed e i suoi amichetti di
un tempo, ricomincia da capo. L'Uomo di Gesso è di nuovo tra loro.
Ma come nasce un serial killer? Come può
l'essere umano dotato di empatica e di
dolcezza "trasformarsi" in un omicida?
La psiche umana è un grande rompicapo con cui gli
psicologi lavorano ogni giorno ma, come ci viene ripetuto, nessuno di noi è
uguale all’altro. Cosa succede allora nella mente dell’assassino per far
scattare quella furia omicida? Il termine “serial killer” è stato coniato per
indicare un soggetto è un pluriomicida, con una natura ossessivo compulsiva.
Diversi autori hanno sottolineato l’importanza delle esperienze traumatiche
subite dal soggetto in ambito sia familiare che extrafamiliare, durante
l’infanzia e l’adolescenza, per spiegare il manifestarsi del comportamento
omicida. Ovviamente non tutti i soggetti che sono stati vittima di diventeranno
dei killer.
Esaminando la casistica, si nota che molti assassini
rientrano in queste categorie:
- figlio illegittimo;
- figlio di un genitore abusivo, di solito il padre, mentre l’altro è sottomesso, spesso la madre (anche se è possibile l’opposto);
- orfano di uno o entrambi i genitori;
- infanzia caratterizzata da violenze fisiche, psicologiche o sessuali (la maggior parte delle volte è il padre a rendersi colpevole dell’abuso, ma può essere anche un altro parente perciò, le figure genitoriali risultano per i serial killer delle vere e proprie persecuzioni che, coscientemente o meno, li guidano nella valutazione delle proprie vittime)
La personalità del bambino e le sue reazioni sociali
si sviluppano proprio sullo sfondo del clima generale della famiglia che è
fondamentale per lo sviluppo equilibrato della sua personalità, vivendo la sua
infanzia in un atmosfera di sicurezza: la mancanza di affetto o l’ostilità
reciproca dei genitori a provocare uno stato di frustrazione nel figlio. La
maggior parte degli assassini seriali proviene da una “famiglia
multiproblematica” e questo fattore è molto importante per spiegare il loro
comportamento deviante. Vi insorge un’enorme difficoltà che hanno queste
persone a rapportarsi con il prossimo. Questi rapporti comunicativi distorti
sono sempre il frutto di problemi relazionali insorti durante l’infanzia e
l’adolescenza del soggetto. Le caratteristiche comportamentali e le influenze
ambientali permettono ai successivi modelli, normali e patologici, di emergere
durante l’età adulta. Riguardo al rapporto con il gruppo dei pari,
praticamente tutti gli assassini seriali mostrando gravi difficoltà di
relazione con gli altri ed una vita sociale molto povera. Questi problemi sono
la conseguenza di un periodo evolutivo vissuto prevalentemente in solitudine
con gravi problemi di rapporto con le altre persone. Il bambino proietta nella
scuola e nel rapporto con i coetanei, i vissuti che si porta appresso
dall’ambiente familiare, dove spesso non ha imparato dei modelli di
comunicazione adeguati.
Gli
studiosi hanno cercato di elencare una serie di sintomi che, se riscontrati
durante l’infanzia e l’adolescenza, possono far presagire un futuro
comportamento omicidiario seriale:
- isolamento sociale.
- difficoltà di apprendimento.
- comportamento irregolare.
- ossessione per il fuoco,
- crudeltà verso gli animali.
Manipolazione, dominio, controllo; queste sono le tre parole chiave
per comprendere il modo di agire di un assassino seriale.
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