venerdì 8 settembre 2017

BLOGTOUR: The Hate U Give. Il Coraggio della verità di Angie Thomas - Recensione


Ciao a Tutti
ho avuto l'onore di poter organizzare questo BlogTour per questo fantastico libro. Non mi perdo in chiacchiere, il libro l'ho amato in ogni sua parte e in alcuni momenti, non mi vergogno a dire,ho anche pianto.
STRAORDINARIO.



Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere di colore dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli. Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni. Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato. Il caso conquista le prime pagine dei giornali. C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang, e che, in fin dei conti, se lo sia meritato. Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia. C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr. Quello che dirà - o non dirà - può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua vita stessa.

RECENSIONE:


Ho iniziato The Hate U Give. Il coraggio della verità, pensando leggo qualche pagina…… divorato e finito.
Una volta che si inizia a leggere, è impossibile staccarsi, è un concentrato di emozioni, dolore, rabbia, tristezza, impotenza, amore, amicizia.
Con la sua scrittura semplice. ma diretta The Hate U Give. Il coraggio della verità arriva dritto al cuore.
Starr, è una ragazza di 16 anni, una sera la sua amica Kenya, la convince ad andare ad una festa del suo quartiere, Garden Heights…un quartiere non proprio sicuro. Durante le festa, scoppia una rissa e si sentono dei gli spari. Starr stava parlando con il suo amico d’infanzia Khalil,(ora si sono un po' persi di vista) quando sentono gli spari, scappano e  salgono in auto, partono per tornare a casa.

Durante il tragitto vengono fermati da una voltante della polizia. Domande di routine, patente e libretto finché il poliziotto non “chiede” a Khalil di scendere dall’auto.
L’Agente Uno- Quindici (così lo chiamerà Starr è il suo numero di distintivo) sta per controllare i documenti del ragazzo, quando Khalil apre la portiera dell’auto per chiedere a Starr se sta bene…...l’agente Uno-Quindici spara a Khalil davanti agli occhi di Starr e punta la pistola anche a lei. Vengono chiamate le ambulanze e i genitori di Starr, la ragazza è sotto shock.

Gli addii che fanno più soffrire sono quelli in cui l’altra persona se n’è già andata.
Me lo immagino in piedi al finestrino,e sorrido. A dopo, vecchio topo.

Per Starr purtroppo non è il primo amico che perde in una sparatoria, la prima volta è successo quando Starr aveva solo 10 anni, dopo questo episodio i suoi genitori hanno deciso che lei e i suoi fratelli avrebbero frequentato un’altra scuola, la Williamson…una scuola situata in bel quartiere, sicuro, non si spaccia e dove non ci sono liti tra bande, è composta solo da bianchi.
Qui Starr si fa delle nuove amicizie, ha anche un ragazzo Chris.
 Eppure quando è a casa ha un comportamento, quando è a scuola ne ha un altro, più pacato, non si espone mai, non alza mai la voce, ha paura che i suoi amici, la possono definire: la ragazza del ghetto. Si vergogna del suo quartiere e della sua umile casa quando è scuola.
 Riesce ad essere se stessa solo con il suo ragazzo Chris, anche se non lo invita mai a casa sua e cosa importante non gli ha mai detto di essere stata testimone di due sparatorie.


A volte si fa tutto nel modo giusto e va male lo stesso. L’importante è non smettere ma di fare la cosa giusta.

Dopo la morte di Khalil scoppia oltre che il caso, anche il caos nel quartiere di Starr.
I suoi abitanti sono stufi che la polizia tratti tutti come dei delinquenti, a prescindere da tutto...
In un primo momento Star ha paura a raccontare l’episodio di cui è stata testimone. Suo padre viene minacciato dalla banda che spaccia e  il suo pensiero va ai suoi compagni di classe, sempre alla loro opinione, se testimonia cosa posso pensare di lei? Finché suo padre non le fa capire che la sua voce è l’arma più potente. Lei era presente quando Uno-Quindici ha sparato a Khalil, può raccontare la verità.
Può far sentire la voce di Khalil, un ragazzo di 16 anni, che aveva tutta la vita davanti...
Può far conoscere Khalil, che è vero spacciava, in un primo momento l’ho giudicato io stessa male, ma quando la scrittrice spiega il motivo che lo fa, ovvero per pagare il debito della madre e quindi salvarle la vita, ho visto Khalil sotto altri occhi….
Sicuramente doveva avere una MADRE con al M maiuscola, doveva avere delle opportunità e delle speranze, dei sogni…. si fa presto a giudicare quando sul tavolo hai cibo, hai un posto che puoi chiamare casa, hai calore umano, hai genitori che ti amano( come Starr) ma se questi fattori ti vengono a mancare, che tipo di persona diventi? Sicuramente non può diventare un alibi ma se nessuno di mostra la strada giusta, che strada rischi di prendere?
The Hate U Give. Il coraggio della , è un libro come ho detto straordinario, è un libro che una volta concluso non lascia andare, si continua a “rimuginarsi” su.
Fa riflettere.
Pensi se una ragazzina di 16 anni riesce a far sentire la sua voce, cosa potremmo fare se ci uniamo?
E’ un libro sul razzismo ma anche sulla speranza…. volere è potere l’unione fa la forza.
Dirvi di leggerlo mi sembra riduttivo è un libro che si ama e che si ha bisogno di re e rileggere ancora e ancora.

E a tutti i ragazzi di Georgetown e di tutti i Garden Heights del mondo: le vostre voci contano, i vostri sogni contano, le vostre vite contano. Siate rose che crescono dall’asfalto.

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