Casa Editrice:Baldini&Castoldi
Data Pubblicazione:17/10/2014
Pagine:-
Formato:EPUB
Listino: €
6,99
Il settimo giorno Dio si
riposò e Satana ne approfittò per creare il calcio. Lo diede in dono ai maschi
e ordinò loro di santificarlo ogni domenica. Poi arrivò Rita Pavone, chiese al
suo uomo di portarla a vedere la partita e quello rispose che non era roba per
signorine: voleva mantenere il possesso della palla.Così, il calcio divenne il
più temibile rivale d’amore di tutte le signorine made in Italy. Da allora,
sono trascorsi lunghi decenni di angustie e guerre fredde e calde. Diverse
signorine hanno imparato a giocare a calcio, hanno capito il fuorigioco e sono
entrate negli stadi. Molte altre, invece, sono rimaste fuori, a innamorarsi di
tifosi e ultrà, perpetrando il match donne vs partita di pallone. La
protagonista di questo romanzo, invece, rifiutando di abbonarsi in curva,
subire i supplementari e indossare bandiere, butterà via il rancore per le
domeniche perdute e ripartirà dagli archetipi: per lei il matrimonio di Grace
Kelly, per lui la partita di pallone. Solo così farà del calcio il suo complice
nella conquista del cuore di un indomabile tifoso, che riserverà a lei i suoi
più inaspettati colpi di testa.
La domenica
lasciami sola propone un viaggio nei
pregiudizi femminili sul calcio, con l’obiettivo di superarli. Si snoda
attraverso le riflessioni e i piccoli aneddoti dell’autrice, che ammette da
subito di non capire il calcio, ma di volerne cogliere, se non proprio il
significato, l’essenza. L’obiettivo è dare una lettura femminile di questo
sport, che se anche sta diventando sempre più “unisex”, è raccontato e letto
sempre e solo da voci maschili. Le donne riusciranno a dire qualcosa di più, di
inedito, su calciatori e calciofili? E questo qualcosa potrà servire ad
ammorbidire tutte quelle donne che all’annuncio “cara, stasera vado a vedere la
partita, non posso venire con te al concerto della Filarmonica” sono tentate di
chiedere il divorzio? È la sfida del romanzo, affiancata da un obiettivo:
offrire una visione nuova del calcio, che le donne possano utilizzare anche
come mezzo per capire meglio i propri compagni, magari addirittura per amarli
di più.
BIOGRAFIA
Simonetta Sciandivasci è
nata a Tricarico nel 1985. È cresciuta tra Matera e Ferrandina, coccolata da
sessantotto parenti, tra cui si annovera un solo calciofilo, peraltro
interista.
Vive a Roma, senza patente,
dopo una lunga parentesi milanese. Ha scritto per diversi anni su «A». Ora
scrive per «Donneuropa», il «Giornale», «Pagina99» e «Il Foglio», dove cura la
rubrica Gioco Maschio. La sua impresa eccezionale sarà diventare bisnonna.
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