Cari Lettori
Buon giorno a tutti.
Sono felice di presentarvi e di partecipare al BlogTour :La sorella di
Louise Jensen.
Le ultime parole di Charlie
continuano a perseguitare la sua migliore amica Grace, che non è più la stessa
da quando lei è morta. Grace è una giovane maestra che vive tranquilla con Dan,
conosciuto ai tempi del liceo. È una ragazza piena di sensi di colpa, perché si
è sempre sentita responsabile della scomparsa delle persone che ha amato,
persino di quella della sua migliore amica Charlie. Loro due avevano un legame
speciale fin da ragazzine, quando avevano nascosto insieme la misteriosa memory
box di Charlie. Ora quella scatola piena di segreti è l'unico oggetto rimasto a
Grace come ricordo. Al suo interno, ha trovato la lista dei desideri
dell'amica: il primo sarebbe stato ritrovare il padre che non aveva mai
conosciuto. Per lealtà verso quella che per lei è stata una sorella, Grace
decide dunque di indagare e ben presto si imbatte in un'altra donna, Anna, che
sostiene di essere la vera sorella di Charlie. Sarebbe bellissimo ritrovare una
famiglia, ma il suo arrivo è accompagnato da segnali inquietanti. Gli oggetti
scompaiono. Arrivano telefonate silenziose nel cuore della notte. Messaggi
minacciosi. Persino Dan si comporta in modo strano. E Grace è sicura che
qualcuno la segua. È tutto nella sua mente o succede davvero? Per darsi una
risposta, Grace inizia un agghiacciante viaggio nel proprio passato. E in
quello della ragazza che credeva di conoscere come se stessa.
Estratti
Uso
la torcia dello smartphone per evitare di finire in qualche tana di coniglio e
scavalco con prudenza rami e tronchi che un tempo avrei superato con un balzo.
Ho venticinque anni, sarei ancora in grado di farlo, ma ho troppi oggetti in
mano. E poi non ho fretta: è una spedizione che non avrei mai immaginato di
dover fare da sola.
Mi
fermo, mi appoggio la vanga sul fianco, apro e chiudo le dita e scrollo il
braccio intorpidito. Un fruscio improvviso mi fa sentire osservata. Con il
batticuore, vedo due conigli sbucare dai cespugli e scappare via spaventati
dalla luce. «Tutto bene», dico per rassicurarmi, ma l’eco della mia voce mi
ricorda quanto sono sola.
Nonostante il freddo di gennaio
scoppio di caldo e, mentre tolgo i guanti, mi sembra di sentir riecheggiare fra
gli alberi le ultime parole di Charlie: «Grace, ho fatto una cosa orribile.
Spero che riuscirai a perdonarmi».
A che cosa si riferiva? Non sarà
stato nulla, rispetto a quello che ho fatto io, ma sono decisa comunque a
scoprirlo, perché non posso andare avanti così. Non sapevo da che parte
cominciare finché, stamattina, ho ricevuto per posta una busta rosa e mi è
tornata in mente quella che Charlie aveva aggiunto di nascosto alla scatola dei
ricordi senza farmela leggere
Mi
ritrovo sola con una lunga serata davanti. Non ho ancora cenato, ma non ho
fame. Vado in cucina e apro una bottiglia di vino. Del resto il tè è finito,
penso per giustificarmi, perché mi sento sempre un po’ in colpa a bere da sola.
Il
soggiorno è semibuio. Accendo le lampade da tavolo e abbasso il lampadario
centrale, che è troppo forte. La luce è rosea, più calda. Mi siedo sul divano
con le gambe raccolte e poso una mano su Mittens che dorme. «Siamo solo noi due
stasera», le dico. Guardo la scatola e penso che non è vero: c’è anche Charlie.
Lei è sempre presente.
«Non ci voglio andare. Ti prego.»
«Lo so che è stata dura per te
trasferirti.»
Era dir poco. Non avevo nostalgia
soltanto delle persone che avevo dovuto lasciare, della mia cameretta giallo
girasole o della mia scuola. Mi mancavano i rumori di casa: le onde che si
frangevano sulla sabbia quando mi svegliavo la mattina, il cigolio del terzo
gradino ogni volta che qualcuno ci posava il piede, gli strilli dei gabbiani
mentre andavo a scuola; il rumore dei ciottoli quando tornavo tagliando per la
spiaggia, con l’aria salmastra che mi riempiva i polmoni.
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