La vita di Stefano e Camilla, coppia ammirata e in carriera, viene letteralmente travolta dalla diagnosi di autismo del figlio più piccolo, che in un attimo cambia il corso delle loro esistenze. Stefano, uomo tutto d'un pezzo, comincia ad accusare strani disturbi fisici; Camilla, che ha sempre vissuto in funzione del lavoro e dei propri interessi, viene invece declassata e si ritrova a fare i conti con una realtà che proprio non riesce ad accettare. Tra accuse e dubbi, l'atmosfera in casa si fa ogni giorno più opprimente e quando anche il rapporto con il marito sembra ormai irrecuperabile, sarà invece Camilla che superando tutte le sue paure, riuscirà a riappropriarsi della sua famiglia, trasformandosi così da mamma 'disabilitata' a dare amore a mamma 10 e lode.Listino € 12,90Casa Editrice Edizioni AnordestData Pubblicazione 30/01/2014Pagine 208
Camilla sposata con Stefano entrambi hanno un ottimo lavoro, hanno due figli Simona e dopo un paio d’anni
Cesare. Da subito Camilla si rende conto che Cesare ha qualcosa che non va,
tutti a dirle <è solo un bimbo più timido>, Camilla non convinta lo fa visitare, finché non arriva la diagnosi:
Cesare è autistico.
Da questo
momento inizia tutto l’iter burocratico, correre da un ufficio all’altro per
l’iscrizione nella struttura che può aiutare Cesare, carte per avere l’insegnante di
sostegno, carte per aiutare anche la famiglia per ottenere permessi dal lavoro,
Camilla è sempre di corsa si solo Camilla perché suo marito Stefano anche lui
per lo stress(!!!!!) inizia a sentirsi male è cosi tutti i problemi ricadono
sulle sue spalle.
Mamma
disabilitata, proprio come si sentiva lei da quando era nata Cesare, una mamma
che non può dimostrare affetto a suo figlio, una mamma interrotta, incompleta,
disabilitata a trasmettere amore, l’unico vero compito previsto dal suo ruolo.
Quando ho iniziato a
leggere “MAMMA DISABILITATA” pensavo di trovarmi davanti un libro molto
toccante,visto il tema trattato, invece Camilla, la mamma di Cesare è riuscita a
farmi ridere con la sua vita con il suo modo di pensare, Camilla è una donna
tosta e tenace ironica e autoironica, nonostante tutto quello che le capita( e
gliene capita di ogni) lotta per suo figlio e per la sua famiglia. Il padre
Stefano è quello che ho sopportato di meno, lui medico (quindi doveva aveva
cuore doveva) pensava solo alla gente << non dobbiamo dire che nostro
figlio è “ritardato” perché ne va del buon nome della nostra
famiglia!!!!!!>> Giuro quando ho letto sta frase avevo gli occhi fuori
dalle orbite, prima metti la gente e poi tuo figlio? Ma dove hai il
cuore?
Invece ho adorato Camilla, si rimbocca le maniche e subito parte in
quarta per aiutare e per dare una vita il più possibile normale a Cesare.
Consiglio questo libro, per cercare di capire (anche se per capire in pieno,
bisogna toccare e vivere sulla nostra pelle l’ esperienza) come la famiglia di
un bimbo diversamente abile vive in base al bimbo , tutta la loro vita gira
intorno a lui e poi perché è un libro che fa riflettere.
La
disabilità certe volte è più negli occhi di chi la guarda, non crede? Troverà
sempre qualche idiota pronto a sparare a zero; vada avanti come ha fatto oggi,
è la cosa migliore, davvero.
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