venerdì 14 febbraio 2014

Mamma disabilitata di Chiara Milizia

La vita di Stefano e Camilla, coppia ammirata e in carriera, viene letteralmente travolta dalla diagnosi di autismo del figlio più piccolo, che in un attimo cambia il corso delle loro esistenze. Stefano, uomo tutto d'un pezzo, comincia ad accusare strani disturbi fisici; Camilla, che ha sempre vissuto in funzione del lavoro e dei propri interessi, viene invece declassata e si ritrova a fare i conti con una realtà che proprio non riesce ad accettare. Tra accuse e dubbi, l'atmosfera in casa si fa ogni giorno più opprimente e quando anche il rapporto con il marito sembra ormai irrecuperabile, sarà invece Camilla che superando tutte le sue paure, riuscirà a riappropriarsi della sua famiglia, trasformandosi così da mamma 'disabilitata' a dare amore a mamma 10 e lode.
Listino € 12,90
Casa Editrice Edizioni Anordest
Data Pubblicazione 30/01/2014
Pagine 208



Camilla sposata con Stefano entrambi hanno un ottimo lavoro, hanno  due figli Simona e dopo un paio d’anni Cesare. Da subito Camilla si rende conto che Cesare ha qualcosa che non va, tutti a dirle <è solo un bimbo più timido>, Camilla non convinta lo fa visitare, finché non arriva la diagnosi: 
Cesare è autistico. 
Da questo momento inizia tutto l’iter burocratico, correre da un ufficio all’altro per l’iscrizione nella struttura che può aiutare Cesare, carte per avere l’insegnante di sostegno, carte per aiutare anche la famiglia per ottenere permessi dal lavoro, Camilla è sempre di corsa si solo Camilla perché suo marito Stefano anche lui per lo stress(!!!!!) inizia a sentirsi male è cosi tutti i problemi ricadono sulle sue spalle.
Mamma disabilitata, proprio come si sentiva lei da quando era nata Cesare, una mamma che non può dimostrare affetto a suo figlio, una mamma interrotta, incompleta, disabilitata a trasmettere amore, l’unico vero compito previsto dal suo ruolo.
Quando ho iniziato a leggere “MAMMA DISABILITATA” pensavo di trovarmi davanti un libro molto toccante,visto il tema trattato, invece Camilla, la mamma di Cesare è riuscita a farmi ridere con la sua vita con il suo modo di pensare, Camilla è una donna tosta e tenace ironica e autoironica, nonostante tutto quello che le capita( e gliene capita di ogni) lotta per suo figlio e per la sua famiglia. Il padre Stefano è quello che ho sopportato di meno, lui medico (quindi doveva aveva cuore doveva) pensava solo alla gente << non dobbiamo dire che nostro figlio è “ritardato” perché ne va del buon nome della nostra famiglia!!!!!!>> Giuro quando ho letto sta frase avevo gli occhi fuori dalle orbite, prima metti la gente e poi tuo figlio? Ma dove hai il cuore? 
Invece ho adorato Camilla, si rimbocca le maniche e subito parte in quarta per aiutare e per dare una vita il più possibile normale a Cesare. 
Consiglio questo libro, per cercare di capire (anche se per capire in pieno, bisogna toccare e vivere sulla nostra pelle l’ esperienza) come la famiglia di un bimbo diversamente abile vive in base al bimbo , tutta la loro vita gira intorno a lui e poi perché è un libro che fa riflettere.

La disabilità certe volte è più negli occhi di chi la guarda, non crede? Troverà sempre qualche idiota pronto a sparare a zero; vada avanti come ha fatto oggi, è la cosa migliore, davvero.
 

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