L'Incredibile testimonianza della sorella di Anne FrankAmo i libri che narrano di vicende realmente accadute.
Una storia che inizia dove drammaticamente il Diario di Anne Frank finisce
Nel giorno del suo quindicesimo compleanno, Eva viene arrestata dai nazisti ad Amsterdam e deportata ad Auschwitz. La sua sopravvivenza dipende solo dal caso, e in parte dalla ferrea determinazione della madre Fritzi, che lotterà con tutte le sue forze per salvare la figlia.
Quando finalmente il campo di concentramento viene liberato dall’Armata Rossa, Eva inizia il lungo cammino per tornare a casa insieme alla madre, e intraprende anche la disperata ricerca del padre e del fratello. Purtroppo i due uomini sono morti, come le donne scopriranno tragicamente a mesi di distanza. Ad Amsterdam, però, Eva aveva lasciato anche i suoi amici, fra cui una ragazzina dai capelli neri con cui era solita giocare: Anne Frank. I loro destini – seppur diversissimi – sembrano incrociarsi idealmente ancora una volta: nel 1953 Fritzi, ormai vedova, sposerà Otto Frank, il padre di Anne. La testimonianza di Eva (scritta in collaborazione con Karen Bartlett) è dunque doppiamente sbalorditiva: per la sua esperienza personale di sopravvissuta all’Olocausto e per lo straordinario intreccio del destino, che l’ha unita indissolubilmente a quella ragazzina conosciuta molti anni prima.
In vetta alle classifiche in Inghilterra
Una drammatica testimonianza
Una storia vera che deve sopravvivere
Anne Frank morì a Bergen-Belsen nel 1945 e attraverso il suo diario è diventata un simbolo mondiale dell’Olocausto.
Anche Eva ha vissuto gli indicibili orrori del campo di concentramento ed è sopravvissuta.
Solo dopo molti anni è riuscita a raccontare la sua storia.
«Se si può descrivere con estrema sensibilità l’animo umano, allora Eva sa farlo, raccontandone la forza e la fragilità. Dopo sessant’anni, l’autrice narra finalmente la sua storia, senz’altro da leggere.»
Daily ExpressListino € 9,90Casa Editrice Newton ComptonData Pubblicazione 03/10/2013Pagine 336
Sicuramente è bello sognare con libri fantasy, ci fanno scoprire nuovi
mondi, nuove galassie, ma trovo giusto ogni tanto tornare sulla terra, è leggere
appunto libri veri, di persone che purtroppo per poterli raccontare hanno
dovuto vivere l’esperienza (non sempre
positiva) sulla loro pelle. Lo trovo giusto,perché come dico spesso il
passato fa parte di noi e per non commettere MAI PIU’ gli stessi errori/orrori dobbiamo ricordare. Sopravvissuta ad Auschwitz
La vera e drammatica storia della sorella di Anne Frank
è impossibile leggerlo senza che ti faccia riflettere sul genere umano,
di che gesti è capace di fare, in nome di cosa poi, dei soldi? La vita umana
vale davvero così poco?
Alla fine del suo diario,poco prima di
essere catturata, Anne Frank ha scritto di credere ancora che la gente fosse
fondamentalmente buona: chissà cosa avrebbe pensato se fosse sopravvissuta ai
campi di concentramento. La mia esperienza ha dimostrato che le persone possono
essere di eccezionale crudeltà, brutalità e totale indifferenza verso la
sofferenza umana. E’ facile dire che il bene e il male esistono in ognuno di
noi, ma ho potuto toccare con mano questa poco edificante realtà ed è una vita
che mi interrogo sull’animo umano.
Eva la protagonista racconta la
sua vita, in modo molto delicato, senza mai appesantire il libro o renderlo
troppo crudo (visto il tema trattato) ma con tenacia e forza, come la
contraddistingue, è una ragazza forte sa quello che vuole lo ammette lei stessa
già nella prime pagine del libro, anche dopo la sua liberazione da Auschwitz si capisce che ha forza,
come dice lei E’ UNA SOPRAVVISSUTA NON
E’ UNA VITTIMA. Non è facile tornare
a vivere dopo aver vissuto una tragedia così spaventosa, ma lei in qualche modo
lo fa e quando finalmente riesce a raccontare quello che le è successo inizia
pian piano la sua liberazione. Infatti fino al 1986 non era riuscita a
raccontare tutto quello che le è capitato ,le sue figlie sanno poco o quasi
nulla di quello che ha passato è quando Eva inizia a raccontare è un
sconvolgimento emotivo.
So che alla fine del tempo trascorso
insieme avremo condiviso la sensazione di essere a volte inadatti, l’idea che
la vita è dura e che non sappiamo cosa ci riserverà il futuro. Di solito ci
rendiamo conto di non essere poi tanto diversi. Voglio che essi apprendano ciò
che ho imparato io: per quanto profonda sia la disperazione, c’è sempre
speranza. La vita è bella e preziosa e nessuno dovrebbe sprecarla mai.
Di tutto ciò che fate resta qualcosa, nulla
si perde. Tutto il bene che avere fatto continuerà nelle vite della persone con
cui siete venuti in contatto. Sarà
determinante per qualcuno, da qualche parte, in qualche luogo, e le vostro azioni
si tramanderanno. Tutto è collegato come in una catena che non si può spezzare.
Quello che non capisco è come la gente nella seconda
guerra mondiale poteva sapere cosa succedeva nei campi di concentramento,
eppure fare finta di nulla!! O quando il giorno prima saluti esci ,ti diverti
con un amico e il giorno lo denigri perché è
ebreo!!!!! Ma la coerenza la forza dove stavano?
E, da ebrea, mi rendevo conto che
neppure la verità sull’ Olocausto aveva scosso il mondo dall’orrore dell’antisemitismo.
Ancora oggi in molti cercano capri espiatori sulla base del colore delle
pelle,delle origini, della sessualità. O
della religione.
Leggendo il libro sono rimasta perplessa che molti
ragazzi del giorno d’oggi non sanno (per ammissione della scrittrice) cos’è
L’Olocausto, non sanno la differenza tra campi di sterminio o campi di
concentramento. Un po’ mi spaventa perché noi giovani siamo il futuro, come si
possono evitare gli “errori” del passato, se dopo neanche 65 anni non si sa più
la storia?
Qualche mese fa, ho concluso il mio discorso e ho
guardato la scolaresca che avevo davanti. Una ragazza somala dagli occhi scuri
ha alzato esitante la mano e mi ha chiesto:<< Pensa che succederà di
nuovo?>> Io non sono riuscita a rispondere, ma forse voi si. Succederà?
Spero di no.
Una piccola intervista rilasciata dalla scrittrice, parlando
di Anne Frank
E' sempre impressionante come una miriade di libri molto meno intensi di contenuto abbiano miriadi di commenti e un libro come questo neanche uno. Complimenti per averlo portato alla luce e grazie per avercene parlato, un ottimo spunto di riflessione e credo anche, un ottimo dono da regalare ai nostri giovani affinché non si dimentichi ma, e che la memoria possa essere una radice per costruire un albero del futuro in cui certi orrori non capitino mai più.
RispondiEliminaGrazie a te per essere passata e aver capito il mio messaggio. Non devono le generazione future non sapere quello che è successo in passato, per questo devono avvicinarsi alla lettura soprattutto a questi libri.
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