giovedì 3 marzo 2016

RECENSIONE: Il Pozzo di Catherine Chanter

Da tre anni sulla Gran Bretagna non cade una goccia d’acqua. Mentre una prolungata e devastante siccità alimenta cambiamenti politici e sociali, rivoluzioni e nuove religioni, al Pozzo, un podere di campagna rimasto miracolosamente verde, Ruth Ardingly è agli arresti domiciliari nella casa dove per sfuggire alla grande città aveva scelto di trasferirsi con l’uomo che amava. È accusata di avere ucciso suo nipote, Lucien. Un bambino di cinque anni. Tutto intorno la terra è arida e la gente ha sete, solo al Pozzo l’acqua non manca. Ma quel giardino rigoglioso ha reso il mondo al di fuori sospettoso, e ben presto l’angolo di paradiso che doveva rappresentare l’inizio di una nuova vita diventa per Ruth una prigione. Tre sorveglianti controllano e registrano ogni suo gesto, disponendo del suo presente. A Ruth non rimane che il passato da ricostruire. E un terribile sospetto: potrebbe davvero essere stata lei a uccidere Lucien? Nel suo intenso thriller psicologico, Catherine Chanter immagina un mondo in cui le bizzarrie del clima scatenano negli uomini le reazioni più disperate e vili, lasciando spazio all'invidia e ai fanatismi di religioni fasulle. Sullo sfondo di uno scenario talvolta apocalittico, ma allo stesso tempo molto credibile e realistico, pagina dopo pagina seguiamo la ricostruzione di un omicidio insensato, mentre l’idillio sempre più assume le sembianze di un incubo. Con uno stile grandioso e una costruzione quasi diabolica, Il Pozzo affronta le paure del nostro tempo distillandole nella storia di una donna che in una situazione estrema si batte per ciò che ama.
RECENSIONE:


Il pozzo con la sua scrittura cupa, noir è un libro avvincente,tiene incollato non si riesce a chiudere fine alla sua conclusione.
E' un libro nel mistero dentro il mistero, tre anni che non piove, pensi come è possibile? come si può vivere? Poi pensi chi ha ucciso il piccolo Lucien, un bimbo adorabile innocente, possibile l'assassina è proprio la persona che dovrebbe amarlo incondizionatamente,sua nonna?
Ruth e Mark lasciano la caotica Londra, per un angolo di paradiso, trovato quasi per caso. Il resto del paese soffre di siccità, Ruth e Mark vivono nel loro angolo perfetto di paradiso, dove i terreni fioriscono, sono sempre verdi, il bestiame abbonda. Questa prosperità crea però dell'antipatie, gelosie tra i loro vicini, anche loro agricoltori  ma a causa della siccità permanente, molti hanno fallito. Ruth e Mark sono sempre più soli, isolati sempre più dalla gente, dai loro vicini, gli unici visitatori sono la figlia di Ruth con suo figlio Lucien.... poi un gruppo di suore.

La solitudine crea contrasti tra Ruth e Mark. Ruth sempre più devota al nipotino Lucien, il figlio maschio che ha sempre desiderato, ma che non ha mai avuto e sempre più vicina alla fede grazie alle suore a suor Amelia. Mark diventa amareggiato, frustato. Credeva che lasciando Londra alle spalle, avrebbe ricominciato una nuova vita.... a Londra è stato accusato di un gravissimo crimine...... ma ben presto si rende conto che a Londra era emarginato per l'accusa qua la gente lo lascia solo per invidia.

La storia è narrata da Ruth in due fasi, il suo arrivo al Pozzo insieme a suo marito Mark,e dopo la sua scarcerazione ma è agli arresti domiciliari. Vediamo la metamorfosi di Ruth all'inizio per lei il pozzo è il paradisco ma dopo gli avvenimenti che l'hanno portata agli arresti domiciliari si trasforma in inferno. Per Ruth ricordare è doloro, ma per andare avanti deve scoprire cosa è successo davvero.

Il pozzo  è un buon thriller, scritto davvero con maestria, nel suo genere risulta anche unico, per questo lo consiglio, ne rimarrete incantati.

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