Londra, 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto
diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio
destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa, aprire una casa di
moda, realizzare abiti per le donne più eleganti della sua città. Ha da poco
cominciato a lavorare presso una sartoria in Dover Street, e la vita sembra
sorriderle. Un viaggio imprevisto a Parigi le fa toccare con mano i confini del
suo sogno. Ma la guerra allunga la sua ombra senza pietà. Ada è intrappolata in
Francia, senza la possibilità di ritornare a casa. Senza soldi, senza un
rifugio, Ada non ha colpe, se non quella di trovarsi nel posto sbagliato. Ma i
soldati nazisti non si fermano davanti a niente. Viene deportata nel campo di
concentramento di Dachau. Lì, dove il freddo si insinua senza scampo fino in
fondo alle ossa, circondata da occhi vuoti per la fame e la disperazione, Ada si
aggrappa all'unica cosa che le rimane, il suo sogno. La sua abilità con ago e
filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. Gli abiti
prodotti da Ada nei lunghi anni di prigionia sono sempre più ricercati. La sua
fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste.
Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello che abbia mai
confezionato. Un vestito da sera nero, con una rosa rossa. Ma Ada non sa che
quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi. Sarà l'abito da
sposa di Eva Braun, l'amante del Fuhrer...
Casa
Editrice:Garzanti
Libri
Data
Pubblicazione:14/01/2016
Pagine: 320
RECENSIONE:
Quando adocchio un libro che narra le vicende
della seconda guerra mondiale, è più forte di me DEVO leggerlo, sono convinta
che per non ripetere gli stessi errori non bisogna dimenticare il
passato.
La sarta di Dachau raconta la vita di una
ragazza di 18 anni che vive a Londra nel 1939,Ada Vaughan.
Il sogno di Ada è diventare una sarta famosa,
aprire un atelier, magari a Parigi, le piacerebbe somigliare a Coco Chanel. Per
ora lavora presso una sartoria vicino casa, qui Ada ha la possibilità di
imparare tutti i trucchi del mestiere e viene a contatto con le stoffe più
pregiate, impara soprattutto come queste stoffe vanno lavorate e trattate.
Un giorno terminato il suo lavoro, Ada, incontra
Stanislaus un uomo,elegante molto affascinante, con i suoi modi romantici,
galanti, impeccabili riesce a conquistare il cuore di Ada. Stanislaus regala ad
Ada il suo sogno, la porta a vedere Parigi. La ragazza è felice nella città più
fashion per la moda, in compagnia dell'uomo che ama, non potrebbe chiedere di
piu.... ma lo scoppio della guerra sarà un brusco risveglio per lei.
Parto da Stanislaus personaggio troppo
ambiguo non mi ha mai convinto, "troppo perfetto" si capisce il suo
ruolo verso la fine del libro.
Ada, la protagonista, da un lato ho ammirato la
sua forza di volontà il non arrendersi o abbattersi alle avversità della vita,
crede fermamente nel suo sogno, ma dall'altra, l'ho trovata una ragazza troppo
e troppo ingenua. Crede troppo facilmente agli uomini, prima Stanislaus si
approfitta della sua bontà/ingenuità, poi finita la guerra un altro uomo si
approfitta di lei, crede troppo negli uomini, desidera l'amore e questo spesso
annebbia le sue facoltà mentali, portandola a commettere parecchi errori.
Una particolarità di questo libro è che i
capitoli non ci sono, ma è diviso in tre parti, con data e luogo dove si
svolgeranno gli avvenimenti.
La sarta di Dachau non racconta, diciamo
gli orrori della guerra vera e propria, i campi di concentramento, le
privazioni, le barbarie, ma racconta la guerra personale di sopravivenza di Ada
di sopravvivere per emergere nel mondo della moda si aggrappa
disperatamente al suo sogno, perché nonostante tutto Ada non smette mai di
crederci.
La storia si muove con un ritmo rapido, la
lettura procede velocemente i fatti sono ben descritti e avvincenti.
Perché consiglio questo libro? Perché narra la
forza di volontà di una ragazza che non si è mai arresa è sopravvissuta
ad un periodo storico terribile grazie alla forza del suo sogno.
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